Emergenza e persone con disabilità

EMERGENZA, AIUTI UMANITARI E PERSONE CON DISABILITÀ 

Premessa

Da pochi anni a livello internazionale si è evidenziata la problematica dell’inclusione delle persone con disabilità nelle azioni per fronteggiare catastrofi naturali, tecnologiche, conflittuali e sociologiche. Dalla guerra in Kosovo, allo Tsunami in Indonesia fino ai più recenti interventi in situazione di emergenza (tendenti ad aumentare annualmente a causa delle forti variazioni climatiche) si è venuta a creare la consapevolezza che per intervenire a favore di questa parte della popolazione è necessario ridefinire modalità di funzionamento dei servizi di emergenza e attivare una formazione altamente specifica per gli operatori del settore (soccorso tecnico e sanitario).

il Consiglio d’Europa è impegnato nella redazione di linee guida su “Disability Inclusive Disaster Risk Reduction”, sulla base dell’accordo EUR-OPA. Nel corso degli ultimi mesi è stato fatto circolare alle competenti amministrazioni nazionali (per l’Italia il Dipartimento della Protezione Civile) un questionario per raccogliere buone pratiche e normative sulla materia. Il Consiglio è al momento impegnato nella redazione di un Rapporto per la finalizzazione di “Guidelines and Recommendations on Including People with Disabilities in Disaster Preparedness and Response”. A tale scopo, il Workshop “Including People with Disabilities in Disaster Preparedness and Response” che si è tenuto a Parigi il 22 e 23 ottobre 2013 ha nominato un gruppo di lavoro le cui conclusioni verranno presentate in un convegno a Bruxelles il 4 e 5 dicembre 2014.

Inoltre, il 13 ottobre 2013, in occasione della Giornata Internazionale “Disaster Risk Reduction”, il tema scelto è stato “Living with disability and disasters”. Lo United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNISDR) nella seconda metà del 2013 ha lanciato sullo stesso tema un questionario per le persone con disabilità e per i loro caregiver (http://www.unisdr.org/2013/iddr/).

 La popolazione coinvolta

L’OMS-WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità – World Health Organisation)  ha calcolato che a livello mondiale la popolazione con disabilità ammonti a circa un miliardo (il 15% dell’intera popolazione)[i], con una presenza di oltre l’80% nei Paesi in via di sviluppo.

Nella sola Unione europea sono circa 80 milioni i cittadini europei interessati, di cui oltre il 10% (circa 9 milioni) in Italia.

Considerando i dati forniti dall’IDMC (Internal desplacement monitoring center[ii]) nel 2013, gli sfollati per disastri naturali sono circa 22 milioni e quelli per guerre circa 33,3 milioni, il che fa la cifra di circa 55,3 milioni di persone che necessitano di interventi umanitari, il cui 15% ammonta a circa 8,3 milioni di persone con disabilità (il calcolo tiene conto che le persone con disabilità muoiono con maggiori probabilità in caso di disastro, ma che il numero dei feriti in conseguenza di eventi calamitosi e guerre fa salire l’incidenza di queste persone sulla popolazione sopravvissuta).

Questa popolazione è fortemente disomogenea, essendo la disabilità dipendente da fattori sociali, da fattori ambientali e, infine, da fattori individuali. Inoltre, anche la tipologia di condizioni di disabilità è molto variegata, con differenze di tipo sensoriale, di mobilità e di capacità intellettive e relazionali.

Questo comporta di conseguenza una specificità di condizioni che richiede competenze appropriate e specifiche nel caso di interventi in situazioni di emergenza.

 Il quadro normativo internazionale ed europeo

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite[iii] (2006), ormai ratificata da 150 paesi nel mondo tra cui l’Unione Europea (21/1/2011) e 25 paesi membri dell’UE (l’Italia ha ratificato la CRPD con legge 18/2009), ha sottolineato che la condizione di disabilità è prodotta da condizioni ambientali e sociali (art. 1) ed è compito degli Stati rimuovere ogni discriminazione per garantire nel contempo pari opportunità a queste persone (art. 5).

In particolare l’Articolo 11 (Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie) cosi recita:

Gli Stati Parti adottano, in conformità agli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario e le norme internazionali sui diritti umani, tutte le misure necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, incluse le situazioni di conflitto armato, le emergenze umanitarie e le catastrofi naturali”.

Lo stesso Parlamento Europeo nella risoluzione del 4 settembre 2007 sui disastri naturali estivi al punto 19 recita:

“Si sottolinea la necessità di avere speciale assistenza in caso di disastri  naturali per gli specifici bisogni delle persone con disabilità in tutte le azioni che coinvolgano i meccanismi di Protezione Civile”.

Anche la Risoluzione del Parlamento Europeo sul “Consenso Europeo sugli aiuti umanitari”, firmato dai Presidenti della Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo il 18 dicembre 2007, sottolinea al punto 17 la necessità di tenere in particolare considerazione, in caso di risposta alle esigenze umanitarie, le persone con disabilità ed i loro bisogni specifici, tema ripreso nel punto 39 del “Consenso Europeo sugli aiuti umanitari”.

Lo studio promosso dalla DG-SANCO nel 2010[iv] sulla cooperazione internazionale e le persone con sdosabilità (art. 32 della CRPD), ha sottolineato il ruolo che può svolgere ECHO, come maggior donatore mondiale, nell’mbito degli aiuti umanitari e di emergenza. Interfacciando con agenzie internazionali, con NGO e agenzie degli stati membri[v], Echo potrebbe indirizzare i fondi che eroga, attraverso apposite linee guida, in modo da tener conto delle differenti esigenze dei gruppi vulnerabili, tra cui le persone con disabilità, come indicato dal Consenso Europeo sugli aiuti umanitari.

La Nazioni unite organizzano a Sendai city (Giappone) dal 14 al 18 marzo 2015 la terza conferenza mondiale per la riduzione dei rischi da disastro (www.wcdrr.org) dove per la prima volta viene dedicatra una sezione specifica alle persone cpon disabilità.

 Il quadro tecnico

Una serie di riflessioni internazionali e di strumenti tecnici sono stati definiti a livello internazionale. Il documento di riferimento principale è la Carta di Verona – sul salvataggio delle persone con disabilità in caso di disastri (2007), che illustra in maniera completa i principi generali a cui attenersi[vi].

Altri documenti significativi sono stati elaborati[vii] permettendo così di affrontare in maniera appropriata le differenti situazioni.

 La situazione italiana

In Italia il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile  italiano ha elaborato  assieme alle associazioni di persone con disabilità e ai loro familiari una piccola guida per il soccorso delle persone con disabilità in situazioni di emergenza (2004). Nel dicembre 2008 fu organizzato, dal Dipartimento della Protezione Civile, un seminario nazionale sull’argomento[viii]. Attualmente lo stesso dipartimento sta elaborando delle linee guida sul tema con la partecipazione  delle DPOs..

Di recente, nel Piano d’azione sulla disabilità approvato dalla Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari esteri (giugno 2013), uno specifico capitolo è stato dedicato all’inclusione delle persone con disabilità all’interno degli aiuti umanitari e delle situazioni di emergenza. Il Piano del MAE è stato incluso all’interno del Programma d’azione biennale sulla disabilità del Governo Italiano (DPR 4 ottobre 2013).

Metodologie e strumenti di intervento

L’approccio più corretto per affrontare l’aggiornamento delle pratiche di intervento in questa materia consiste nel coinvolgere DIRETTAMENTE le associazioni di persone con disabilità e le loro famiglie (art. 4 comma 3 della CRPD): la conoscenza della condizione delle persone con disabilità è ancora poco sviluppata e spesso distorta da approcci culturali che sono ormai superati dal nuovo paradigma introdotto dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell’ONU.

Note

[i]      World Health Organization, World Bank. World report on disability. Geneva, World Health Organization,  2011.
[ii]      Vedi http://www.internal-displacement.org/
[iii]    Vedi il sito delle Nazioni Unite: http://www.un.org/disabilities/. La versione italiana della Convenzione è disponibile sul sito : http://www.governo.it/backoffice/allegati/42085-5202.pdf
[iv]     European Union. Study of disability in EC Development Cooperation. Novemver 2010. Bruxelles, EU, 2010 (consultants P.Coleridge,  C. Simonnt,  D. Steverlynk). In particolare pagg. 86-88. Negli ultimi anni ECHO ha finanziato progetti per oltre un miliardo di €uro. Nel 2009 il 47% sono stati destinati alle ONG, il 39% alle Agenzie delle Nazioni Unite ed il 14% ad altri organismi internazionali.
[v]      L’UE ha assegnato competenze nel campo degli aiuti umanitari nell’art. 2 C, comma 4 che così recita: “4. Nei settori della cooperazione allo sviluppo e dell’aiuto umanitario, l’Unione ha competenza per condurre azioni e una politica comune, senza che l’esercizio di tale competenza possa avere per effetto di impedire agli Stati membri di esercitare la loro”.
[vi]    Il centro nazionale di Formazione NBCR della CRI ha adottato tale Documento nelle Linee Guida Nazionali.
[vii]    Vedi bibliografia allegata.
[viii]   Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della protezione civile. Allertamento e soccorso in emergenza alle persone con disabilità. Seminario. Roma, 9 dicembre 2008. Un altro seminario sull’argomento si è tenuto a L’Aquila nel  2011.

 

Risorse
Bibliografia su emergenza e persone con disabilità
Carta di Verona
Strategia Europea sulla disabilità. Punto 8 Azione esterna

 

 

 

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